Inaugurate le nuove sale degli autoritratti delle Gallerie degli Uffizi
La straordinaria collezione esposta nel percorso ordinario del museo: 12 sale per 255 opere e Seicento anni di storia dell’arte, da Taddeo Gaddi ad Ai Wewei.
Fu il cardinale Leopoldo de’ Medici nel ‘600 ad avviare la raccolta, mai interrotta, e tuttora pienamente operativa. Il celebre museo fiorentino possiede la collezione di autoritratti più vasta, antica e importante al mondo: oltre 2000, tra dipinti, sculture, e disegni. Le sale del nuovo allestimento, al primo piano della Galleria, sono di colore rosa acceso, allusione alla veste del Cardinal Leopoldo (la sua statua, del grande scultore barocco Giovanni Battista Foggini, accoglie i visitatori nella prima stanza), e sono organizzate con criterio cronologico dal più antico ritratto, quello quattrocentesco dei pittori Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi, fino all’ultima sala, dove troviamo la scultura in ghisa di Antony Gormley, l’autoritratto su specchio di Michelangelo Pistoletto, quello realizzato con mattoncini di plastica da Ai Weiwei, il video ritratto di Fabrizio Plessi e l’autoritratto ad olio su tela di Lorenzo Puglisi, il più giovane artista in mostra. Il percorso, che offre una selezione di 255 opere, tra dipinti, sculture, installazioni e grafica, è l’occasione per incontrare una folta schiera di protagonisti della storia dell’arte: tra questi Andrea del Sarto, Federico Barocci, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt, Francesco Hayez, Eugène Delacroix, Arnold Böcklin, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Adolfo Wildt, Marino Marini… A ogni secolo, a ogni regione corrisponde un’attitudine: gli italiani più intimisti, i nordici fieri del loro mestiere e del loro status sociale, i francesi in pizzi e grandi parrucche. Il video artista Bill Viola è presente con una installazione acquatica, oltre a Sironi, Vedova, Clemente, Paladino, Mitoraj, Jenny Holzer…
Dopo oltre un secolo, gli autoritratti degli artisti vengono dunque per la prima volta esposti all’interno del normale percorso di visita degli Uffizi.
Molte opere sono state sottoposte a importanti interventi di conservazione e si possono ora ammirare al meglio (si segnalano, tra l’altro, lo splendido autoritratto di Rubens, appena restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure, e quello di Rembrandt, restaurato grazie alla donatrice americana Diana Bell).
Molte opere poi non si trovavano nel Corridoio Vasariano ma sono state prelevate dai depositi del museo, dove prima erano appannaggio di pochi studiosi. Per dare risalto ai tanti volti di questa immensa collezione, gli Uffizi osserveranno il principio della rotazione espositiva, in particolare per quanto riguarda gli artisti viventi.
Nel nuovo allestimento, gli autoritratti vengono proposti con una narrazione inedita, in cui il racconto cronologico è reso più vivace da digressioni tematiche e figurative. L’impostazione ritrattistica più classica è visibile soprattutto nei dipinti più antichi, raccolti intorno alla grande statua del Cardinal Leopoldo de’ Medici.