Andy Warhol nasce nel 1928 a Pittsburgh da una famiglia di origine ucraina Personaggio eclettico, pittore, fotografo, cineasta, ossessionato dalla celebrità, dalla cultura del consumo e dalla riproduzione meccanica, Andy Warhol ha creato alcune delle immagini più iconiche del XX secolo Dopo il conseguimento della laurea al Carnegie Institute of Technology nella sua città natale, l’artista si trasferisce a New York ed è proprio qui che inizia a lavorare come grafico pubblicitario per alcune riviste come Vogue, Harper’s Bazar e Glamour Dal mondo della comunicazione pubblicitaria Andy Warhol approda all’arte intesa come registrazione oggettiva della realtà: la fotografia è alla base della ricerca artistica di Andy Warhol, molte delle sue opere infatti nascono dalle fotografie stesse, alcune fatte direttamente da lui, altre prese dai giornali e poi rielaborate
Nelle sue opere più famose ha attinto ampiamente dalla cultura popolare e da soggetti di uso quotidiano; l’artista dipinge soggetti che copia dalla realtà come scatole industriali, banconote, cibi inscatolati in confezioni colorate, opere di artisti del passato quali Leonardo o Botticelli, divi di Hollywood come Marilyn Monroe e James Dean o immagini catastrofiche di incidenti stradali Le opere di Warhol sono inoltre attacchi impliciti al ruolo dei mass media che costringono a consumare tutto troppo in fretta, facendo sorgere continuamente nuovi desideri…
All’inizio degli anni Sessanta, anni in cui la scena artistica americana è dominata dall’action painting, pittura che nasce da un gesto d’improvvisazione con il quale il colore viene fatto gocciolare in maniera spontanea sulla tela, Warhol esegue i suoi primi disegni dedicati al mondo dei fumetti e della pubblicità, fortemente influenzato dalle opere di Roy Lichtenstein (New York, 1923 – 1997) viste alla mostra da Leo Castelli
Rifiutando le modalità dominanti della pittura e della scultura del suo tempo, Warhol dal 1962 sperimenta la tecnica industriale della serigrafia su tela, con la quale porta a estreme conseguenze il principio dell’illimitata riproducibilità dell’opera d’arte; utilizza colori accesi e innaturali
Ciò che conta per Warhol non è la creazione di qualcosa di originale, di nuovo, ma la tecnica esecutiva, tecnica che da processo artistico diventa processo industriale, produzione in serie attraverso la ripetizione ossessiva di alcuni soggetti Celebri sono le serie di immagini che riproducono le scatole di minestra Campbell’s, le bottiglie di Coca-Cola, le serigrafie di Jacqueline Kennedy ed Elvis Presley, di Lenin e Mao Zedong
A New York nel 1964 l’artista raduna attorno a sé artisti emergenti, giovani creativi e anticonformisti con i quali aveva dato vita a quella che Warhol definisce “Factory”: un centro di produzione artistica dove ognuno poteva esprimersi liberamente e nell’ambito del quale sono nate opere d’arte e film provocatori che affrontavano tematiche sociali quali l’omosessualità e la tossicodipendenza La sua produzione artistica è stata un punto di riferimento per artisti quali Keith Haring e Jean-Michel Basquiat
Nel 1962 espone per la prima volta alla Ferus Gallery di Los Angeles e nel 1964 alla Leo Castelli Gallery di New York e l’anno successivo a Parigi presso la Galleria Ileana Sonnabend Warhol è stato oggetto di mostre a New York al Whitney Museum of American Art, al Museum of Modern Art, Guggenheim, alla Washington Gallery of Modern Art, alla Tate Modern a Londra e al Centre Pompidou a Parigi
Andy Warhol, padre della Pop Art, muore a New York nel 1987