Carol Rama nasce a Torino nel 1918 e fin da ragazza, da autodidatta, inizia a dedicarsi alla pittura
Già dai primi acquerelli degli anni ’30 e ’40, l’arte per Carola Rama è mezzo di espressione di angosce e fantasie di una giovane donna che ha dovuto di colpo confrontarsi con aspetti traumatici della vita I primi quadri infatti rappresentano donne nude, talvolta coi corpi amputati degli arti, su letti di contenzione o sedie a rotelle, ritratte in atteggiamenti esplicitamente erotici oppure animali, protesi ortopediche, dentiere, scarpe, parti anatomiche (falli, braccia, piedi, lingue) che animano dipinti sfrontati, tanto anacronistici per l’epoca da risultare inaccettabili, esprimendo nello stesso tempo grande maturità tecnica e d’ideazione
Negli anni che precedono lo scoppio della guerra l’artista si accosta anche alla pittura a olio, con dense paste di colore e soggetti spesso non tradizionali, mentre negli anni ’50 si avvicina all’astrattismo del MAC –Movimento Arte Concreta e partecipa con lavori astratto-concreti alla Biennale di Veneziadel 1948 e del 1950
Questa nuova dimensione si sviluppa nel corso degli anni ’60 nei lavori denominati da Edoardo Sanguineti “Bricolage”, composizioni di segni e macchie di stile informale alle quali aggiunge occhi di vetro, denti, unghie ed altri materiali incollandoli sulla tela
Negli anni Settanta camere d’aria e guarnizioni in gomma sono utilizzate come mezzo di espressione, applicate su tele monocrome, sempre ricche di riferimenti sessuali…
Nel 1979 espone per la prima volta alla galleria Martano di Torino gli acquerelli realizzati una quarantina d’anni prima Nel 1980, in seguito all’incontro con Lea Vergine, numerosi lavori degli anni Trenta e Quaranta vengono esposti nella mostra itinerante sulle grandi artiste del Novecento intitolata “L’altra metà dell’avanguardia” Tra gli anni Ottanta e Novanta l’immaginario di Carol Rama si popola di nuovi soggetti, come la Mucca Pazza, dipinti o disegnati sopra mappe catastali, fogli “usati”, disegni tecnici prescritti Negli anni novanta grazie alla prima esposizione negli Stati Uniti presso la Esso Gallery di New York e mostre pubbliche come la sala personale alla 45ª Biennale di Venezia nel 1993 e l’antologica allo Stedelijk Museum di Amsterdam, Carol Rama viene portata all’attenzione del pubblico internazionale
Il grande riconoscimento pubblico sul suolo italiano le arriva nel 2003, quando le viene conferito il Leone d’oro alla carriera in occasione della 50ª Biennale di Venezia Nel 2004 anche la sua città natale le dedica un’ampia antologica presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino (poi al Mart di Rovereto e al Baltic Museum di Gateshead) a cura di Guido Curto Seguono altre importanti mostre, tra le quali nel 2008 la mostra antologica di Carol Ramaal Palazzo Ducale di Genova a cura di Marco Vallora Dal 2009 l’artista, rappresentata dalla gallerista Isabella Bortolozzi di Berlino, conquista ulteriore fama internazionale
Su segnalazione dell’Accademia Nazionale di San Luca Carol Rama, rappresentata da Corrado Levi, riceve il prestigioso Premio Presidente della Repubblica dal Presidente Giorgio Napolitano nel gennaio 2010
Nel 2014 inaugura al MACBA di Barcellona un’imponente mostra monografica, a cura di Teresa Grandas, Beatriz Preciado e Anne Dressen, poi allestita al Musée d’art moderne de la ville de Paris (MAM) e, successivamente, a Helsinki, Dublino e, dal 7 ottobre 2016, alla GAM di Torino Grande e pieno diventa il consenso internazionale
Il suo ultimo lavoro conosciuto è del 2007 e chiude una lunga e intensa carriera durata oltre settant’anni Carola Rama si spegne il 24 settembre 2015