Georges Braque nacque a Argentuil (Francia) nel 1882, passò poi l’infanzia e la prima giovinezza a Le Havre Frequentò i corsi serali alla scuola di belle arti dal 1897 al 1899 Poco dopo si trasferì a Parigi, dove fu apprendista presso un maestro decoratore ed ottenne l’abilitazione nel 1901 L’anno seguente si iscrisse all’Academie Humbert che frequentò fino al 1904, e dove incontrò Marie Laurencin e Francis Picabia Durante l’inverno del 1905-1906, dopo essersi formato all’École des Beaux-Arts di Parigi e subendo l’influenza dell’opera di Henri Matisse, cominciò a dipingere alla maniera dei fauves, ricorrendo all’uso di colori brillanti e sfruttando la libertà della composizione: fanno parte di questo periodo opere quali Pysage à l’Estaque (1906, Museo dell’Annonciade, Saint-Tropez) Il 1907 fu un anno determinante nella formazione dell’artista che visitò la retrospettiva su Paul Cézanne presentata in occasione del Salon d’automne, venne in contatto con Picasso impegnato nella realizzazione di Les demoiselles d’Avignon e cominciò a nutrire un considerevole interesse per l’arte primitiva…
Ricorrendo a volumi geometrici e riducendo la tavolozza alle tonalità del verde e del bruno, Braque cercò di dare forma e di costruire lo spazio esistente tra i volumi della composizione senza l’ausilio di artifici quali la prospettiva e il chiaroscuro In Grand Nu (1908, collezione privata, Parigi) egli costruisce l’anatomia con ampie e brevi pennellate che suggeriscono i volumi chiusi in una spessa e nera linea di contorno Applicò questi stessi principi di costruzione geometrica sia ai paesaggi sia alle nature morte Tra il 1909 e il 1914 i progressi nell’arte plastica di Braque e Picasso furono favoriti da una proficua amicizia Da questo stimolante connubio nacque una nuova visione dello spazio pittorico, che presenta oggetti smembrati e sfaccettature creati dallo spezzettarsi dei piani: è la fase del cosiddetto cubismo analitico In Violon et Palette (1909, Guggenheim Museum, New York), la rappresentazione così creata di un violino ne sottolinea i contrasti della composizione; allo spettatore vengono in questo modo offerti tutti i piani di una visione prospettica ridotta alla superficie del quadro e chiusa in uno stesso e coerente volume La parte superiore del dipinto, dove appare raffigurato un chiodo che sostiene una tavolozza, simboleggia ironicamente le due possibilità della ricerca pittorica Nello sforzo di rappresentare volumi sempre più complessi per renderli in ogni loro sfaccettatura, le tele di Braque divennero pressoché indecifrabili, a dispetto dell’astrazione che tanto aveva ricusato Per questo, nell’autunno del 1911, egli introdusse nei suoi quadri segni riconoscibili quali lettere e cifre stampate (Le Portugais, 1911, Kunstmuseum, Basilea) e, l’anno seguente, sperimentò la tecnica del collage che gli consentì di creare una sintesi di elementi diversi per descrivere con chiarezza un oggetto attraverso la dissociazione di forme e colori La proficua collaborazione tra Braque e Picasso si interruppe nel 1914, quando Braque fu chiamato alle armi Dopo la prima guerra mondiale, durante la quale rimase ferito, lavorò autonomamente e sviluppò uno stile più personale, caratterizzato da colori vivaci e superfici a trama e, dopo il suo trasferimento sulla costa della Normandia, dalla ricomparsa della figura umana Ritrasse anche nature morte, vedute d’interni e paesaggi marini: sono di questo periodo le serie degli Ateliers (1948-1955) e degli Uccelli (1955-1963) In questo periodo realizzò anche alcuni lavori decorativi come la scultura della porta del tabernacolo della chiesa ad Assy nel 1948 o la decorazione del soffitto della sala etrusca al museo del Louvre dal 1952 al 1953 Riconosciuto universalmente come uno dei maggiori pittori del XX secolo, morì il 31 agosto 1963 a Parigi Venne sepolto nel cimitero marino di Varengeville-sur-Mer in Normandia